Aziende energivore: tutte le ultime novità
Le aziende energivore sono imprese che, per la natura delle loro attività produttive, consumano grandi quantità di energia elettrica, pesando così sul bilancio aziendale e sull’impatto ambientale. Si tratta spesso di settori industriali come l’acciaio, la chimica, la carta, e l’estrazione di petrolio e gas, in cui l’uso intensivo di energia è essenziale per mantenere la produzione. In Italia, circa 3.000 aziende rientrano in questa categoria e godono di agevolazioni che mirano a mitigare i costi energetici. Tuttavia, per accedere a questi benefici, le imprese devono rispettare specifici requisiti, inclusi quelli introdotti recentemente con il decreto sulle “condizionalità green”.
Requisiti per accedere alle agevolazioni per le imprese energivore
Per essere considerate energivore e ottenere agevolazioni, le aziende devono rispettare criteri precisi:
- Consumo annuale: devono avere un consumo medio di energia elettrica pari ad almeno 1 GWh/anno.
- Settore di appartenenza: devono operare in specifici settori (ad esempio carta, chimica, produzione di oli e gas), elencati negli allegati delle linee guida europee sugli aiuti di Stato per l’ambiente e l’energia.
- Condizione economica: non devono trovarsi in condizioni di difficoltà economica.
Inoltre, devono effettuare una diagnosi energetica ogni quattro anni per quantificare i consumi e identificare possibili interventi di efficienza energetica. Qualora l’azienda non rispettasse questi obblighi, è tenuta a restituire le agevolazioni percepite fino a quel momento.
Le novità del decreto sulle “condizionalità green”
Nel 2024, il quadro normativo si è ampliato con il decreto sulle condizionalità green firmato dal Ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto. Le nuove direttive mirano a coniugare il supporto economico con l’efficienza energetica e la sostenibilità ambientale. Le aziende energivore, per ottenere le agevolazioni, devono ora soddisfare almeno una delle seguenti “condizionalità green”:
- Efficientamento energetico: realizzare interventi di efficienza indicati nella diagnosi energetica, con un tempo di ritorno inferiore a tre anni e proporzionati all’ammontare dell’agevolazione.
- Fonti di energia pulita: coprire almeno il 30% del fabbisogno energetico con fonti di energia che non emettono carbonio, contribuendo alla riduzione delle emissioni.
- Riduzione delle emissioni di gas serra: investire almeno il 50% dell’agevolazione ricevuta in progetti che riducono le emissioni di gas serra, secondo i parametri stabiliti dal regolamento europeo.
Queste condizionalità, oltre a promuovere la decarbonizzazione, aiutano le aziende a incrementare la loro competitività, anche a livello internazionale. Il decreto firmato dal Ministro Pichetto è stato sviluppato con la collaborazione di enti come GSE, ENEA e ISPRA, coinvolgendo anche le stesse imprese energivore.
Monitoraggio e sanzioni per le aziende energivore
La verifica del rispetto delle condizionalità green viene affidata a ISPRA, che annualmente raccoglie i dati di conformità attraverso comunicazioni telematiche da parte delle imprese. Le aziende energivore che hanno scelto la modalità di riduzione delle emissioni di gas serra devono inviare un rapporto certificato che dimostri l’efficacia dei progetti realizzati. Qualora un’impresa non rispettasse tali obblighi, è tenuta a rimborsare l’intero importo delle agevolazioni percepite. ISPRA procede inoltre con verifiche e controlli per accertare la correttezza delle dichiarazioni.
Vantaggi e obiettivi delle agevolazioni per gli energivori
Le agevolazioni per le aziende energivore sono un supporto strategico, ideato per ridurre l’impatto dei costi energetici e stimolare l’adozione di pratiche sostenibili. Alcuni dei principali benefici sono:
- Riduzione dei costi: Lo sconto sugli oneri di sistema riduce i costi energetici in bolletta, permettendo alle imprese di risparmiare in modo significativo.
- Stabilità economica: Grazie alle agevolazioni, le aziende energivore possono pianificare meglio le proprie attività produttive e i costi a lungo termine.
- Sostenibilità ambientale: L’introduzione delle condizionalità green spinge le aziende a impegnarsi in interventi di efficienza energetica, contribuendo alla riduzione delle emissioni di CO2 e al raggiungimento degli obiettivi nazionali di decarbonizzazione.
Il Ministro Pichetto ha descritto questo provvedimento come un “equilibrio tra la necessità di garantire competitività alle imprese esposte alla concorrenza internazionale e l’obbligo di proseguire nella decarbonizzazione”. Si prevede, inoltre, l’apertura di una sessione suppletiva sul portale gestito dalla CSEA (Cassa per i Servizi Energetici e Ambientali) per permettere l’iscrizione delle aziende e l’accesso ai benefici per il 2024.